P.A.C.I. 2020-21 PREMIO AUDITORIUM CITTÀ D’ISERNIA 8^ EDIZIONE
Testo Direttore Artistico Antonio Pallotta
Il 2020 è l’anno che nella storia resterà inciso come l’anno della pandemia da coronavirus. Uno sconvolgimento epocale non solo sanitario ma che ha investito tutte le sfere della socialità, quella dell’arte compreso. Considerata quindi tale inevitabile circostanza, l’argomento trattato per il P.A.C.I. 2020-21 è stato l’Arte Sociale, volendo comprendere sotto questa espressione, la natura dell’arte che si interroga sullo stato sociale, culturale, politico, economico dal quale gioco forza trae la sua ispirazione. Questa crisi, non solo sanitaria, ha sottoposto tutti noi alla revisione delle nostre abitudini e ci ha costretto a riflettere su quanto ciò che in natura accada sia la conseguenza, più o meno responsabile, delle nostre azioni. Termini come xenofobia, quarantena, isolamento, resistenza, resilienza, sopravvivenza, ma anche riciclo, recupero, adattamento, solidarietà, volontariato, accendono temi di riflessione a nostro parere molto attinenti al momento attuale e di cui vorremmo condividere la discussione e l’approfondimento con gli artisti invitati al P.A.C.I. 2020-21. La novità principale di questa edizione riguarda la richiesta che l’associazione ha inoltrato agli artisti partecipanti di realizzare un contributo video attraverso il quale sarà possibile ascoltare e vedere direttamente l’artista che si racconta. Necessità derivante anche dalla subentrata impossibilità di allestire la mostra fisica poichè, la Sala mostre dell’Auditorium Unità d’Italia è rimasta a servizio delle vaccinazioni. Ma anche per non vanificare completamente l’edizione e mantenere alto l’interesse non solo sull’evento ma sull’arte in generale particolarmente colpita dal divieto di tenere manifestazioni in presenza di pubblico e, innescare discussioni fertili che potessero toccare temi condivisibili da tutti. I contributi video sono statti di due tipi: autoprodotti o le video interviste tenute in diretta skype da Carmen D’Antonino e Gioia Cativa che si sono alternate alla conduzione. Di questa edizione, nonostante quindi, la mostra non sia stata realizzata, resta la straordinaria testimonianza diretta di alcuni fra i principali rappresentanti dell’Arte attuale in Italia e anche di un momento storico che gioco forza ha condizionato per sempre il nostro modo di fare e di pensare, non solo l’arte. Questo catalogo raccoglie le fotografie delle opere che avrebbero dovuto essere ospitate in mostra e i testi di tutte le interviste. Tutti i video sono pubblicati sul canale you tube e sui profili social dell’associazione.
Testi Critici
Gioia Cativa – Storico e critico del’arte
Come sostiene Emilio Isgrò “quando la solitudine viene imposta a tutti gli uomini da un virus così insidioso, è chiaro che l’artista, che alla solitudine è abituato, si può ritrovare fraternamente vicino agli altri esseri umani. Non con il distacco che a volte l’arte esprime, ma con la vicinanza che è propria dell’arte migliore. È nei momenti di solitudine che si crea. Cerchiamo quindi di cavare, da un male così terribile, un bene che almeno ci compensi: la possibilità di riflettere e di pensare. Queste parole sono importanti dato il momento che stiamo vivendo perché se i centri di cultura continuano ad essere chiusi, la nostra mente resta libera di vagare, di immaginare e creare. Proprio per questo l’arte ha bisogno di manifestarsi in tutte le sue possibili declinazioni per unire le menti nell’abbraccio di un’emozione.
Carmen D’Antonino – Storico e critico dell’arte
L’Arte come esercizio di intelligenza che non deve occuparsi solamente del “Bello”, ma in particolar modo deve avvicinarsi a quelle problematiche presenti nella società in cui viviamo: l’ecosistema, la crisi ideologica, la violenza, l’emigrazione, l’emarginazione, il rapporto con l’esterno, l’alienazione dell’individuo. Questo è il tema che quest’anno è stato affrontato nel P.A.C.I. 2020. La poetica degli artisti presenti in questa edizione, è concentrata attorno ad un’arte che esprime e indaga la vita in tutte le sue dimensioni, con l’anelito ad una ricerca di senso. D’altronde, il valore sociale di un’opera d’arte si è sempre basato sul dialogo, l’ascolto, lo scambio, il coraggio e l’esperienza che porta i diversi artisti a sfidare il mondo odierno. Ed oggi all’interno delle sale dell’Auditorium, ognuno di essi potrà esprimere al meglio la propria indagine artistica attraverso forme, colori e nuovi linguaggi. Il tema scelto è stato proprio quello del sociale in modo da affrontare l’arte attraverso varie angolazioni e differenti modi di rappresentarla, secondo il vissuto di ciascun artista. L’arte è lo specchio della nostra società e rappresenta il modo in cui l’uomo vive questa società e ne esterna le proprie considerazioni. Gli artisti scelti per questa esposizione sono tutti artisti che hanno qualcosa da raccontare attraverso il loro linguaggio artistico. Ogni singolo artista ci ha presentato il proprio concept, la propria identità i propri pensieri attraverso un solo e unico mezzo che avvicina tutti noi: l’Arte. È stato interessante indagare l’essenza di ognuno di loro. Ci hanno permesso di comprendere al meglio le diverse sfumature che l’arte può riversare sulla società di oggi con tecniche, supporti, idee e materiali, differenti tra loro che, messi insieme, hanno permesso di collegare uno dei temi più attuali del 2020: il sociale.
Ognuno di questi artisti ci ha dato la possibilità di, osservare e carpire il proprio lavoro, la propria visione della realtà circostante vista come un’essenza in continua evoluzione. Uno sguardo profondo che cerca di scrutare le elevate potenzialità dell’arte; elemento unificante tra l’artista e l’osservatore. In particolare, le opere degli artisti riecheggiano un tassello forte della storia dell’arte che delle volte noi sottovalutiamo: l’ecosostenibilità ambientale, argomento forte ed attuale che porta gli artisti ad utilizzare inevitabilmente strumenti specifici, attraverso la ricerca iconografica e iconologica, la contestualizzazione storica, il rapporto costante tra passato e presente e la continua ricerca del contemporaneo.
Intervista a Lorenzo Canova – Storico e critico dell’arte
Artisti del P.A.C.I. 2020-21
Giovanni Albanese, Bankeri, Giorgio De Finis, Pablo Echaurren, Dante Gentile Lorusso, Carlo Gori, Federico Lombardo, Nicola Macolino, Veronica Montanino, Itto, Antonio Pallotta, Massimiliano Precisi e il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
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